L’AI cambia il recruiting. Anche dal punto di vista ambientale

L’adozione dell’AI generativa nei processi HR non riguarda solo la velocità e la precisione con cui le aziende selezionano i candidati. Sempre più studi evidenziano come sia in grado di contribuire a ridurre l’impatto ambientale del recruiting.

Secondo una ricerca pubblicata su Springer Nature (2025), l’uso dell’AI generativa ha permesso di ridurre in media di 13 ore il tempo necessario per chiudere una posizione. Meno tempo significa meno risorse logistiche, meno energia consumata nei data center e negli uffici, meno spostamenti fisici per colloqui. In sintesi: meno CO₂.

Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma ottimizza anche le risorse interne: meno spostamenti fisici, meno documentazione cartacea e processi più snelli significano un recruiting più sostenibile e responsabile. Inoltre, la digitalizzazione guidata dall’AI consente alle aziende di monitorare e misurare le proprie emissioni legate alle attività HR, trasformando la selezione in un’area strategica per gli obiettivi ESG. In altre parole, scegliere l’AI non è solo una questione di efficienza: è un passo concreto verso un futuro più green.

Efficienza energetica e riduzione degli sprechi 

Ogni fase del processo di selezione tradizionale comporta ore di lavoro manuale, colloqui ripetuti, comunicazioni standard e spesso spostamenti fisici.

Automatizzare questi passaggi con l’AI non solo accelera il processo, ma lo rende più semplice: meno attività ridondanti, meno consumo energetico, meno sprechi. 

Uno studio recente di Secondo IBM e l’International Energy Agency, ottimizzando i flussi di lavoro e utilizzando modelli AI efficienti, si può ridurre fino al 40% le emissioni associate al recruiting digitale. 

 Anche le interviste virtuali contribuiscono: eliminano viaggi di centinaia di chilometri, riducendo le emissioni legate al pendolarismo e ai trasporti aziendali. 

Sostenibilità e HR: una nuova alleanza 

La sostenibilità non è più solo una questione ambientale: è una strategia che coinvolge tutte le funzioni aziendali, HR inclusa.
Nel prossimo triennio, le organizzazioni saranno sempre più chiamate a includere indicatori ESG (Environmental Social Governance) anche nei processi di gestione delle persone. Questi indicatori, che misurano performance Ambientali, Sociali e di Governance, permettono di valutare non solo l’efficienza dei processi, ma anche l’impatto dell’azienda sull’ambiente, sulla società e sulla qualità della governance interna. 

La funzione HR potrà così contribuire attivamente agli obiettivi ambientali e sociali, fornendo dati e report su tempi medi di assunzione, efficienza energetica dei processi e uso responsabile della tecnologia.
 

In questo scenario, nCore HR si propone come partner strategico per le aziende che vogliono rendere i propri processi HR più sostenibili.
Attraverso l’automazione intelligente, la digitalizzazione dei colloqui e l’eliminazione delle attività ridondanti, nCore HR aiuta le aziende a ridurre costi operativi e consumi energetici, senza compromettere la qualità delle assunzioni. 

La tecnologia, se usata con consapevolezza, diventa un alleato per migliorare la qualità del recruiting e ridurne l’impatto ambientale, rafforzando al contempo la reputazione aziendale. 

Domande frequenti

Conclusione 

Integrare la sostenibilità nei processi di selezione non è solo un gesto etico. Significa migliorare la percezione del brand, ridurre i costi, contribuire agli obiettivi ESG e differenziarsi in mercati sempre più attenti al climate impact. 

L’adozione dell’AI generativa nei processi HR rappresenta una leva strategica per costruire organizzazioni più sostenibili, efficienti e responsabili.
La transizione verde passa anche dalle Risorse Umane. E la tecnologia è lo strumento che permette di renderla concreta. 

L’AI non serve solo per fare le cose più velocemente. Può aiutarci a farle meglio, e con un impatto ambientale più leggero.