HR Trends
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Dicembre 9, 2025

Claire: l’agente AI verticale che sta cambiando il lavoro dei team HR

Che cosa significa l'arrivo degli Agenti AI nel recruiting per il futuro del lavoro in Italia?

Quando Il Sole 24 Ore ha dedicato un approfondimento su Claire, il nostro agente AI verticale per il mondo HR, per noi non è stato soltanto un riconoscimento mediatico.
È stata la conferma di un cambiamento in atto: l’ingresso dell’AI nei processi di selezione non è più un esperimento, ma una necessità per supportare un settore che coinvolge oltre 10 milioni di persone in cerca di lavoro. 

Claire nasce con un obiettivo semplice ma ambizioso: portare l’AI dentro i processi reali, rispettandone logiche, priorità e complessità, e offrendo ai professionisti HR uno strumento che accelera e migliora il lavoro quotidiano, senza snaturarlo. 

Perché creare un agente AI verticale (e non un semplice chatbot)

I modelli linguistici generalisti hanno compiuto progressi straordinari, ma incontrano un limite strutturale: la difficoltà nel comprendere un dominio specifico nelle sue sfumature operative. 

Nel mondo HR, questo limite pesa ancora di più, perché: 

  • i processi sono articolati
  • le decisioni hanno implicazioni significative, 
  • il contesto è fondamentale quanto i dati

Un agente verticale nasce proprio per superare questo scarto. Non si limita a generare testo: agisce, interpreta e valuta all’interno delle regole del dominio in cui opera.
Claire è progettata per muoversi dentro le pratiche HR, e non solo attorno ad esse: legge, confronta, classifica, risponde e prende decisioni secondo gli stessi criteri che guidano i recruiter. 

L’architettura di Claire: i tre elementi chiave che la rendono uno strumento concreto per i team HR 

Costruire un agente verticale significa combinare competenze linguistiche, capacità decisionali e regole di dominio. Nel caso di Claire, questa architettura si basa su tre livelli complementari. 

       1. Modello linguistico intelligente

La base che permette a Claire di comprendere contenuti non strutturati – CV, job description, email – e trasformarli in informazioni utilizzabili, mantenendo coerenza logica anche in istruzioni articolate. 

       2. Livello di gestione dei processi (il motore del ranking)

È il cuore operativo di Claire, e l’elemento messo in evidenza dal Sole 24 Ore.
Quando un recruiter chiede “Trova i profili più in linea”, Claire non risponde in modo generico: scompone la richiesta, confronta ogni CV con i requisiti del ruolo e produce una shortlist coerente, sulla base di un processo decisionale logico e replicabile. 

      3.Layer verticale ottimizzato per l’HR (il pilastro della correttezza)

Qui l’AI smette di essere solo veloce e diventa anche affidabile.
Questo layer incorpora le pratiche HR consolidate e gestisce: 

  • l’algoritmo di ranking, 
  • le logiche di valutazione, 
  • i guardrail contro i bias, 

garantendo che la selezione sia ordinata, equa e centrata sulle competenze. 

Come sottolinea Enrico Ariotti, co-founder e CEO di nCore HR: 

“Il nostro obiettivo non era creare un agente che parlasse meglio degli altri, ma uno che capisse meglio il contesto. L’HR è fatto di sfumature e priorità che un modello generalista non coglie.”  

Perché la verticalizzazione è la chiave del futuro dell’HR 

La scelta del Sole 24 Ore di raccontare Claire non nasce dal fascino per l’AI, ma da un tema strutturale: la complessità operativa del settore HR è tale che soltanto agenti verticalizzati possono gestirla in modo efficace. 

Lo screening dei CV è solo l’inizio:
i team HR svolgono centinaia di micro-attività, prendono decisioni contestuali e mantengono relazioni continue con candidati e hiring manager. 

Claire si inserisce esattamente qui, come supporto: 

  • riduce l’attrito operativo, 
  • aumenta la qualità del tempo dei recruiter, 
  • migliora la trasparenza del processo, 
  • accelera la selezione mantenendo coerenza e correttezza. 

Non sostituisce il giudizio umano, lo potenzia.
E rende più semplice un mestiere sempre più complesso. 

Domande frequenti

Claire sostituisce il lavoro del recruiter?

No. L’agente supporta i processi, non prende decisioni al posto delle persone. 

Claire può “inventare” risposte?

L’architettura è pensata per ridurre drasticamente comportamenti non controllati grazie alla struttura verticale e al livello di gestione dei processi, che rendono le risposte più coerenti e contestuali. 

Si integra nei workflow esistenti?

Sì: proprio perché è verticale, è progettato per adattarsi ai flussi già presenti nei team HR

Conclusione 

L’arrivo degli AI Agent verticali rappresenta una trasformazione profonda per il mondo del lavoro. Claire è uno dei primi esempi concreti di come l’intelligenza artificiale possa diventare un alleato dei team HR, migliorando non solo la produttività, ma la qualità delle decisioni e dell’esperienza dei candidati. 

Il futuro dell’HR non sarà fatto di AI al posto delle persone, ma di AI accanto alle persone.
E Claire è un passo deciso in questa direzione. 

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